Gli studenti della scuola superiore “Villa Greppi” di Lecco hanno elaborato una
mappa con le loro rilevazioni. E hanno svelato come il gas sia presente
anche a Capriate San Gervasio.
La scuola che ha elaborato la mappa.
Qui trovate la piattaforma realizzata dagli studenti della scuola superiore “Villa Greppi”
Qui l'applicazione per Android
Le zone maggiormente colpite sono Vimercate. Roncello, Busnago, Cornate,
Mezzago, Aicurzio, parte di Bernareggio e Ronco Briantino. E poi ancora
un pezzo di Usmate, Lesmo e Camparada.
Il radon è un gas insapore, inodore e incolore proveniente dal decadimento
dell’uranio presente nelle rocce, nel suolo e nei materiali da
costruzione, che uccide più dello smog o degli incidenti stradali. In
Italia circa 3.300 persone all’anno, secondo i dati dell’Oms, muoiono
per averne respirato inconsapevolmente quantità eccessive.
Il radon (Rn) è un gas radioattivo, naturalmente presente nell’ambiente in
varie forme con numero atomico identico ma diversa massa atomica, dette
isotopi. Durante il processo di decadimento degli isotopi del radon
avviene l’emissione di particelle alpha radioattive. La componente di
radioattività naturale è dovuta sia ai raggi cosmici sia alle emissioni
radioattive dal suolo sia ad altre fonti.
Alla radioattività
naturale cui la popolazione è esposta quotidianamente si somma
l’esposizione a sorgenti artificiali di radiazioni, utilizzate in ambito
medico, industriale, nella ricerca scientifica o legate all’impiego
pacifico dell’energia nucleare o alla conduzione in passato di test
nucleari in atmosfera.
Le concentrazioni di radon nell’aria indoor
(case, scuole) sono generalmente più alte rispetto a quella nell’aria
outdoor. Gli edifici maggiormente a rischio sono quelli costruiti su
suoli di origine vulcanica o fortemente permeabili e che impiegano
materiali da costruzione quali tufo, pozzolane, graniti. Il livello di
radon raggiunto negli edifici dipende da numerosi fattori, tra i quali
la tipologia di edificio e il numero di ricambi d’aria, che a sua volta
dipende dal grado di ventilazione naturale o artificiale.
Vie di esposizione
La
principale via di esposizione è quella inalatoria. Di per sé il radon,
in quanto gas inerte, è poco reattivo e non si deposita sulle pareti
dell’apparato bronco-polmonare ed è facilmente eliminabile per via
respiratoria. Al contrario i prodotti di decadimento si depositano
facilmente sulle pareti dei bronchi e dei polmoni e decadono emettendo
radiazioni ionizzanti che possono colpire e danneggiare il DNA delle
cellule. Meno rilevante l’esposizione per via orale, mediante ingestione
di acqua contenente radon.
Effetti sulla salute umana
Gli
effetti dell’esposizione al radon sono stati evidenziati prima di tutto
tra i minatori di miniere sotterranee di uranio, nelle quali la
concentrazione di radon arrivava a valori estremamente elevati. Tali
studi hanno mostrato un aumento di rischio di tumore polmonare tra i
minatori esposti ad alte concentrazioni di radon. Di conseguenza il
radon è stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca
sul Cancro (IARC) tra i cancerogeni per i quali vi è la massima evidenza
di cancerogenicità. Successivamente studi epidemiologici anche sulla
popolazione esposta al radon nelle abitazioni hanno mostrato un aumento
del rischio di tumore polmonare proporzionale alla concentrazione di
radon e alla durata dell’esposizione. Chiaramente il rischio è ancora
maggiore nel sottogruppo dei fumatori.
LINK UTILI:
Il RADOM in Italia "Guida al Cittadino"
Mappatura RADON in Provincia di Bergamo
Dal sito della Regione Lombardia: prevenzione delle esposizioni al gas RADON in ambienti indoor
Tecniche di mitigazione per ridurre la concentrazione di RADON